DPCM 3 NOVEMBRE – CHIARIMENTI

Come prevedibile, anche la pubblicazione del DPCM del 3 novembre contenente ulteriori indicazioni per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 ha suscitato fra i cacciatori numerose domande inerenti lo svolgimento dell’attività venatoria. Vediamo di dare alcuni utili chiarimenti che possano essere di guida per interpretare le numerose indicazioni del Decreto

Roma, 3 novembre 2020 – Malgrado nessuno dei provvedimenti contenuti nel testo del DPCM 3 novembre 2020 firmato dal Primo Ministro Giuseppe Conte nelle scorse ore riguardi direttamente l’attività venatoria, che in quanto tale non viene mai presa in considerazione, è ovvio che anche la caccia sia una attività che come tutte le altre deve sottostare alle norme previste per limitare il virus, alla cui osservanza e massimo rispetto come Federazione invitiamo tutti i cittadini.
Numerose quindi le conseguenze portate dal Decreto, il cui scopo – è bene tenerlo sempre presente – è quello di limitare il più possibile i movimenti di persone sul territorio e gli assembramenti, possibili occasioni di trasmissione del virus.
Il DPCM ultimo è diviso sostanzialmente in una serie di dettami validi su tutto il territorio nazionale e in una parte che – fatti fermi questi – demanda alle Regioni e alla Province autonome ulteriori approfondimenti legati alla situazione epidemiologica in cui ricadono.
A livello nazionale il principale vincolo è quello dell’orario, dal momento che “Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Esemplificando, uscire alle 4 per recarsi all’appostamento o sul terreno di caccia si ritiene non sia contemplato come situazione di necessità.
Per il resto della giornata su tutto il livello nazionale vige una forte raccomandazione a non spostarsi, né con mezzi pubblici né privati, che tuttavia non è un divieto. Quindi essendo la caccia attività che per sua natura favorisce il distanziamento sociale ed è esercitata in luoghi aperti, si ritiene che dalle ore 5.00 alle ore 22.00 ci si possa muovere per recarsi e fare ritorno dalle zone ove viene esercitata (ovviamente osservando i limiti di orario previsti dalla normativa relativa).

RACCOMANDAZIONE IMPORTANTE
Come dicevamo, ulteriori misure sono però demandate dal Governo alle Regioni e alle Province autonome anche in base alla gravità della situazione su territori specifici e al rischio di trasmissione/contaminazione dal virus.
In questo raccomandiamo di prendere visione e informarsi in merito alle singole Ordinanze Regionali, tenendo ferme le limitazioni di spostamento già valide a livello nazionale, che possono essere limitate al territorio regionale, provinciale o addirittura comunale.
È essenziale verificare bene quindi cosa prevedono e dispongono le Regioni sul proprio territorio, potendo sussistere divieti interessanti solo zone specifiche. Anche l’arco temporale di applicazione delle norme è diverso da quello del DPCM nazionale, essendo aggiornate ogni 15 giorni.
È chiaro che se, sempre a titolo esemplificativo, sono vietati gli spostamenti fra comune e comune o fra provincia e provincia, non rientrando la caccia fra le esigenze che possono derogare a questo obbligo (lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità) l’esercizio venatorio dovrà essere limitato al territorio corrispondente.
L’Italia è stata divisa sostanzialmente in tre fasce: gialla, arancione, rossa. La collocazione delle regioni nelle varie fasce sarà decisa dal ministro della Salute, sentiti i governatori, sulla base di 21 parametri.

ZONA GIALLA
• Durante la giornata non ci sono limiti agli spostamenti e alle 22 scatta il coprifuoco fino alle 5.00.
• Dopo le 22 si può uscire soltanto per “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
POSSO ESERCITARE L’ATTIVITÀ VENATORIA

ZONA ARANCIONE
• Non si può entrare o uscire dalla Regione a meno di “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
• Se per andare in una Regione in fascia gialla devo attraversare una Regione in fascia arancione posso farlo perché “il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti»”
• Non posso uscire dal mio comune perché è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per «comprovate esigenze» di lavoro, studio, salute».
POSSO ESERCITARE L’ATTIVITÀ VENATORIA ALL’INTERNO DEL MIO COMUNE
ATTENZIONE: visto l’articolo 2 comma 4 lettera b) va verificata con la Regione di residenza la possibilità di esercitare la caccia in un comune diverso qualora ricorrano particolari condizioni, ad esempio si è in possesso di autorizzazione alla forma di caccia tipo b e titolari di appostamento fisso sito in comune diverso da quello di residenza.

ZONA ROSSA
• Non si può entrare o uscire dalla Regione in fascia rossa a meno di “comprovate esigenze” dunque motivi di lavoro, salute e emergenze.
• Se per andare in una Regione in fascia gialla devo attraversare una Regione in fascia rossa posso farlo perché “il transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti”.
• Non posso uscire dal mio comune salvo che per “comprovate esigenze» di lavoro, studio, salute”.
ATTIVITÀ VENATORIA – ATTENZIONE: visto l’art 3 comma 4 lettera e) parrebbe vietato esercitare l’attività venatoria. Consigliamo di informarsi presso la propria Regione se all’interno del proprio comune di residenza sia possibile praticarla.

Ci rendiamo conto che anche questo DPCM limita fortemente la nostra libertà di esercitare una passione che di per sé è fra le meno rischiose essendo svolta in gran parte in solitudine e in ampi spazi aperti. Ma quella che si sta combattendo, non solo in Italia, è una battaglia molto dura che coinvolge tutti, con una posta in gioco altissima. Come cacciatori non ci siamo mai tirati indietro quando c’è stato da impegnarsi in prima persona per il bene comune. Ora più che mai dobbiamo dimostrare la nostra serietà di parte seria e affidabile della società.
Vi invitiamo quindi al più scrupoloso rispetto di tutte le norme e buone pratiche di sicurezza durante l’esercizio venatorio. Qualche rinuncia oggi ci permetterà di tornare il prima possibile a vivere nuovamente a pieno con gli amici e i nostri affetti più cari la caccia.

(Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia)

Il mondo venatorio: facciamo ripartire il settore

Le associazioni venatorie riconosciute e il CNCN si rivolgono al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alle Istituzioni per chiedere attenzione verso una parte importante del sistema economico-sociale del Paese

Roma, 29 aprile 2020 – Mentre il Paese si prepara a una pur graduale ripresa delle attività produttive, anche il mondo venatorio rappresentato dalle Associazioni Riconosciute (Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina) e dal CNCN-Comitato Nazionale Caccia e Natura, è impegnato in una intensa attività a sostegno del settore, ponendosi come interlocutore autorevole nei confronti del Governo e delle Regioni.

Fra le molte iniziative, la Cabina di regia del mondo venatorio ha chiesto un incontro al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per confrontarsi direttamente con lui sulle criticità che hanno colpito il settore rappresentato, e ancor più sulle possibilità di contribuire concretamente al rilancio di una attività che è parte rilevante del tessuto socio economico rurale, artigianale, industriale e commerciale italiano. Con l’occasione, è stato sottolineato l’importante contributo che il comparto ha offerto nel fronteggiare l’emergenza, attraverso tutte le attività di volontariato e supporto alle comunità sul territorio e gli ingenti contributi economici destinati soprattutto alla sanità. La Cabina di regia si è poi rivolta ai Presidenti delle Regioni e Province autonome per sollecitare la ripresa urgente degli interventi di contenimento e controllo della fauna selvatica al fine di evitare ulteriori gravi danni alle produzioni agricole, affiancando la regolare apertura della stagione della caccia di selezione. Entrambe le attività peraltro si svolgono singolarmente e quindi rientrano appieno nei protocolli dettati dal Governo per le attività all’aperto.

Allo stesso modo è stata chiesta la riapertura delle diverse zone di addestramento e allenamento cinofile, con la possibilità di svolgervi attività sportiva o motoria all’aperto in forma singola, così come già stabilito da alcune Regioni, consentendo a proprietari e addestratori di spostarsi all’interno della propria regione di residenza per compiere tutte quelle attività essenziali al benessere animale messo a rischio dalla mancanza delle necessarie attività motorie.

Il dialogo con le Istituzioni, da più parti tempestivamente attivato, è quotidianamente in corso per assicurare la redazione e l’approvazione dei Calendari Venatori per la prossima stagione, dando così certezza del diritto e garanzie per il proseguo dell’attività venatoria a tutti i praticanti.

Componenti della cabina di regia del mondo venatorio:  Federcaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina, CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura).

Federcaccia Catania impegnata a supporto del Servizio di Protezione Civile del Comune di Biancavilla

Collaborazione tra Comune e Federcaccia Catania

Federcaccia Catania-Settore Protezione Civile ed Antincendio ha dato la disponibilità al Sindaco del Comune di Biancavilla, provincia di Catania, al fine di supportare, in questo periodo emergenziale, l’Ufficio Comunale di Protezione Civile.
E’ stato il Sindaco Antonio Bonanno in persona a consegnare ufficialmente nelle mani di Giuseppe Scandurra, Direttore Responsabile del Settore Protezione Civile ed Antincendio di Federecaccia Catania, la lettera di incarico con la quale è richiesta la collaborazione al fine di poter divulgare, presso le attività commerciali, l’Ordinanza Sindacale n.32 del 09/04/2020 avente ad oggetto “Misure di contenimento per il contrasto sul territorio comunale della diffusione del Virus Covid-19 Sanificazione degli Esercizi Commerciali.”
Il personale sarà impegnato, sotto il coordinamento del Geom. Paolo Pinnale, responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile, oltre che nella diffusione dell’Ordinanza, anche per eventuali compiti che si riterrà opportuno affidare.
Il servizio di consegna dell’Ordinanza viene svolto in sinergia con la G.E.P.A. Sicilia nella persona del Presidente Placido Petralia.

Federcaccia Sicilia, donazione alla Protezione civile regionale

Donati 3.000,00 euro per gli ospedali siciliani. Il presidente regionale Giuseppe La Russa: “Il consiglio regionale e le sezioni provinciali hanno aderito all’iniziativa di Fondazione Sicilia”

Il Consiglio Regionale e le Sezioni Provinciali di FIDC Sicilia (Federazione Italiana della Caccia), accogliendo la proposta dell’associazione “Strada degli scrittori”, aderiscono all’iniziativa della Fondazione Sicilia che nelle scorse settimane ha avviato una campagna di raccolta fondi chiamata “SOS CORONAVIRUS SICILIA”.

La Fidc siciliana dona € 3.000,00, somma devoluta, in sintonia con tutto il consiglio regionale, al Dipartimento regionale della Protezione Civile, contribuendo così all’acquisto di beni strumentali per i pronto soccorso e gli ospedali siciliani, all’acquisto di dispositivi di protezione individuale per medici e paramedici e ad interventi strutturali per creare nuovi reparti di terapia intensiva.

“In linea con la solidarietà espressa in queste ultime settimane da FIDC Nazionale e da tutte le realtà regionali, provinciali e comunali di Federcaccia – dichiara il presidente regionale Giuseppe La Russa – anche noi in Sicilia abbiamo voluto dare un segnale condividendo l’impegno della Fondazione Sicilia a favore di tutti gli ospedali siciliani, rispondendo all’appello della Strada degli scrittori”. Aggiunge La Russa: “Siamo vicini in questo momento agli operatori della sanità e con il nostro piccolo gesto vogliamo esserlo ancora di più, tutti chiamati a testimoniare concreta solidarietà”.