PIANO FAUNISTICO VENATORIO DELLA SICILIA ED ALTRE NOVITA’

FEDERCACCIA SICILIA

Mentre si è appena iniziato a discutere dell’aggiornamento del Piano Faunistico Venatorio regionale, sul quale si ripongono molte aspettative, anche sulla possibilità di praticare l’attività venatoria regolamentata all’interno dei Siti Natura 2000, come d’altronde in tutte le altre Regioni italiane, si aprono nuovi preoccupanti scenari per i cacciatori siciliani.

Il 07 novembre 2024 viene stilato da parte dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia il DDG 1289 con il quale, senza il coinvolgimento dei portatori di interesse e con un approccio contrario anche alle regole europee, sono stati istituiti in blocco ben 88 ZPS su altrettanti siti SIC/ZSC della rete Natura 2000. Abbiamo indirizzato, tramite PEC del 03/02/2025, al Dipartimento dell’Ambiente una nota con la quale chiedevamo i dovuti chiarimenti per consentirci di comprendere le motivazioni che avevano indotto all’adozione del DDG in questione, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Di conseguenza abbiamo inoltrato un formale ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa, tuttora pendente.

Recentemente, siamo venuti a conoscenza di una riunione del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (CRPPN) nel cui ambito sono state trattate tante novità di nuove istituzioni ed ampliamenti di Parchi e Riserve, per cui abbiamo ritenuto necessario scrivere ancora una volta all’Assessore Savarino, ricordando che attualmente la quota delle aree protette in Sicilia è di circa il 35%, mentre la L.R. n. 33/97 stabilisce di destinare a protezione della fauna selvatica una quota del 25% del territorio agro-silvo-pastorale di ciascuna provincia. Quota abbondantemente superata in diverse province, con il caso limite della provincia di Messina su cui grava una percentuale addirittura del 52,76 %.

Abbiamo sollecitato l’Assessore al Territorio e Ambiente poiché le Associazioni Venatorie non sono mai state coinvolte o ascoltate in nessuna delle problematiche che riguardano le aree protette e apprendiamo di dichiarazioni sorprendenti in cui si sostiene che le aree protette “oggi rappresentano circa il 20% del territorio regionale”.

Auspichiamo, pertanto, di poter ottenere risposte concrete alle problematiche evidenziate e possibilmente di essere ascoltati come mondo venatorio portatore d’interessi giuridicamente qualificati anche in materia ambientale.

Il Presidente – Giuseppe La Russa

Le Guardie di Federcaccia Catania presenti al Giubileo degli Uomini della Montagna.

Sezione Provinciale di Catania

Si è svolto domenica 6 Aprile u.s., ai piedi dell’Etna, presso il Santuario Madonna della Vena (CT), il Giubileo degli Uomini della Montagna. All’evento Religioso che ha visto la partecipazione di diverse realtà Istituzionali, che hanno l’obbiettivo comune della tutela e salvaguardia del Creato, erano presenti in rappresentanza della Sezione Provinciale FIdC di Catania, il Presidente Nello Di Bella accompagnato dal Direttore Responsabile delle Guardie Giuseppe Scandurra e dalla Guardia Salvatore Di Mauro. La Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Acireale S.E. Rev. ma Monsignor Antonino Raspanti, e concelebrata dal Parroco del Santuario Don Carmelo La Rosa, ha avuto inizio presso il Sacro Fonte della Vena da dove si è snodato un corteo che ha fatto ingresso in Santuario. Durante la processione offertoriale è stata la Guardia Salvatore Di Mauro a consegnare, nelle mani del Vescovo, un gagliardetto raffigurante il logo del Corpo delle Guardie. Il Vescovo ha espresso gratitudine e riconoscenza verso tutti gli uomini della montagna per il ruolo ed il lavoro che quotidianamente svolgono, in ambito montano, definendolo prezioso. Federcaccia Catania, per il tramite delle proprie Guardie, dimostra ancora una volta l’impegno nella promozione dei valori di rispetto del Creato mediante l’attività di Vigilanza e Protezione Ambientale, nonché, di collaborazione Istituzionale tra le Comunità.

Giuseppe Scandurra

Direttore Responsabile Settore Comunicazione

125 ANNI DI FEDERCACCIA: UNA RICORRENZA DENSA DI SIGNIFICATI.

Ricorre quest’anno il 125esimo anniversario della nascita della Federazione Italiana della Caccia.

Tanto è trascorso infatti da che con la pubblicazione il 1° gennaio 1900 dell’Albo dei soci – una pubblicazione che Federcaccia aveva già riproposto in copia anastatica in occasione del centenario, celebrato nel 2000 – entrava in vigore lo Statuto per costituire a nome degli appassionati di tutta Italia, da poco unita, la Federazione dei Cacciatori Italiani, che poi nel dipanarsi del tempo diventerà quella che è oggi: la Federazione Italiana della Caccia.

In questo periodo – breve sicuramente se confrontato con la millenaria storia della caccia, da sempre intrecciata a quella del genere umano, ma che coincide quasi interamente con la storia del Paese – la Federazione è stata e continua a essere tutt’oggi un punto di riferimento autorevole e rappresentativo per la caccia e per tutti i cacciatori italiani.

Tutela del cacciatore e della caccia, azione propulsiva e propositiva per il suo costante miglioramento e promozione, gestione e difesa di fauna e ambiente, oltre alla promozione di uno spirito unitario fra le diverse Associazioni pur nel rispetto delle reciproche differenze, sono tutti elementi citati in quell’originario Statuto e alla base dell’agire della Federazione ancora oggi.

Molto si è aggiunto a quel primo nucleo di pur fondamentali intenti: ricerca scientifica e giuridica; collaborazioni con Enti, Università e Istituzioni in campo faunistico e ambientale; impegno sociale; volontariato in vari ambiti; rapporti e progetti con Associazioni a livello europeo e internazionali; maggiore apertura alla società e ai giovani…

Ma da quel 1° gennaio 1900 la Federazione non ha mai smesso, neppure per un giorno, di aggiornarsi e rimanere al passo con i tempi: una Associazione moderna che senza dimenticare le proprie radici guarda al futuro per essere sempre meglio e più al servizio della caccia e dei cacciatori. E con loro del Paese, nel cui tessuto sociale è ben radicata, viva e vitale.

Nel corso di questo 2025 la Federazione ha in programma diverse iniziative per celebrare degnamente questa ricorrenza.

Iniziamo con il presentare il logo realizzato dall’agenzia Advisia Consulting e che durante l’anno caratterizzerà tutte le nostre attività comunicative.

Il risultato racchiude tutti gli elementi volti a far individuare immediatamente questa particolare ricorrenza, che parte dalla nostra storia ma che simboleggia anche il nostro ruolo verso una caccia rivolta alla sostenibilità, al futuro, all’apertura verso la società.

Un logo che simboleggia il lungo percorso fatto, di cui siamo giustamente orgogliosi, ma che nello stesso ci ricorda quotidianamente il dovere di essere sempre all’altezza di quella storia. Perché dopo un passato degno di memoria, la caccia e i cacciatori abbiano un oggi e un domani da protagonisti di primo piano.

 

 

 

Federcaccia Sicilia in difesa dei Cacciatori di Biancavilla (CT)

SEZIONE PROVINCIALE DI CATANIA

Mediante un formale atto di invito a firma degli Avvocati Accursio Gagliano ed Accursio Augello, su mandato del Consiglio Regionale di Federcaccia Sicilia, il 30 settembre 2024, con nota protocollo n. 27007, è stato diffidato il Comune di Biancavilla (CT) a revocare in autotutela una Delibera di Giunta che prevedeva il pagamento, illegittimo, di “spese di istruttoria” al fine del rilascio del tesserino venatorio regionale.

Sulla questione che ha avuto origine a far data dal 1 settembre 2024, si era già adoperato il Presidente della Sezione Comunale di Biancavilla, Giuseppe Scandurra, mediante l’invio di una missiva all’Assessorato Regionale All’Agricoltura ed alla Ripartizione Faunistico Venatoria di Catania.

Il Consiglio Regionale di Federcaccia Sicilia con a capo il Presidente Giuseppe La Russa ha intrapreso un’azione legale in difesa dei Cacciatori residenti nel Comune di Biancavilla.

Oggi, a distanza di tempo apprendiamo che il Comune di Biancavilla con Delibera di Giunta n. 32 del 19.03.2025 ha di fatto modificato l’allegato A, già approvato con Delibera G.M. 93/2024, eliminando la voce “rilascio tesserini caccia”.

Auspichiamo che in attuazione a quanto deliberato, il Comune di Biancavilla rimborsi ai Cacciatori, quanto prima, le somme indebitamente percepite.

Come sempre Federcaccia è attenta alla tutela dei diritti di ogni singolo Cacciatore assistendolo sotto ogni aspetto.

Giuseppe Scandurra

Direttore Responsabile Settore Comunicazione

L’ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DELLA REGIONE SICILIA ISTITUISCE 88 NUOVE ZPS SU SITI GIÀ DESIGNATI ZSC.

            

Con un atto quantomeno discutibile la Regione Sicilia, invece di rivedere i formulari, trasforma i siti ZSC (ex SIC) in ZPS per adeguarsi sbrigativamente alla procedura d’infrazione della Commissione europea.

Con nostra enorme sorpresa abbiamo appreso, casualmente, di un nuovo D.D.G., precisamente il n.1289 del 07 Novembre 2024, con il quale il Dirigente Generale del Dipartimento dell’Ambiente ha istituito 88 nuove ZPS (Zone di Protezione Speciale) su altrettanti siti ZSC (Zone Speciali di Conservazione), senza alcun procedimento concertativo con le associazioni, in particolare quelle venatorie.

Considerato che lo stesso Assessorato invia regolarmente alle Associazioni Venatorie per la necessaria consultazione atti in preparazione riguardanti ad esempio il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Palermo, il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, ci appare piuttosto sorprendente che invece non ci sia stata alcuna consultazione su un atto pianificatorio che incide direttamente sulla conservazione e la gestione della fauna selvatica e modifica in modo sostanziale le attività umane nei siti della rete Natura 2000 siciliana.

La vicenda nasce da una procedura d’infrazione inviata all’Italia (2015/2163) in cui la Commissione chiede anche la revisione delle Misure di conservazione previste nei siti Natura 2000, evidenziando diverse parti insufficienti o addirittura mancanti. Tra questi appunti della Commissione all’Italia vi è anche il riferimento alla presenza di uccelli nei formulari dei SIC (oggi ZSC), quando non dovevano essere presenti, poiché i SIC-ZSC sono istituiti ai sensi della direttiva Habitat 92/43 CEE, che tutela gli habitat naturali e alcune specie animali diverse dagli uccelli.

La Regione Sicilia ha istituito in passato ben 245 siti Natura 2000 di cui ben 204 ZSC, 16 ZSC/ZPS, 16 ZPS, 9 SIC. Oggi con la DDG 1289, l’Assessorato Ambiente dimostra di “essersi sbagliato” su ben 88 ZSC, che non dovevano contenere gli uccelli nei formulari. Per superare la procedura d’infrazione, invece di adeguare i formulari togliendo gli uccelli, l’Assessorato ha fatto prima designando le 88 ZSC anche come ZPS, nonostante fino a qualche anno fa non ne avessero evidentemente le caratteristiche. Il numero così elevato, ben 88 ZPS su siti prima designati ZSC, non convince sul fatto che possano essere cambiate le caratteristiche dei luoghi rispetto alle precedenti classificazioni.

In buona sostanza il Dipartimento dell’Ambiente, senza particolari condizionamenti da parte del Ministero dell’Ambiente, non aveva alcun obbligo di individuare altre ZPS, ma solo di adeguare i formulari, mentre nei fatti ha invece sommato le due tipologie di Sito (ZPS e ZSC).

Tale azione di pianificazione territoriale è stata inoltre emanata attraverso un semplice decreto del Dirigente Generale, senza alcuna concertazione con i portatori d’interesse, configurando un’assenza di trasparenza nel processo, che doveva quantomeno coinvolgere la Giunta Regionale.

In vista della procedura VAS-VINCA sul nuovo Piano Faunistico Venatorio questo atto preoccupa, poiché le aspettative del mondo venatorio siciliano sono di risolvere finalmente l’anomalia, inaccettabile, che solo in Sicilia vieta la caccia nei siti Natura 2000, salvo alcune eccezioni e con limitazioni ingiustificate.  Il DDG 1289 appare, invece, guidato dalla volontà di mantenere regole fortemente limitative nei siti per la caccia agli uccelli in Sicilia.

Per questo motivo abbiamo scritto all’Assessorato Territorio e Ambiente chiedendo chiarimenti sulla procedura seguita, e manterremo alta l’attenzione sul processo di Valutazione d’Incidenza, che attraverso il Piano faunistico venatorio regolamenterà la caccia nei siti Natura 2000.

Il Presidente                                     Il Presidente                               Il Presidente

Michele Pizzuto                            Giuseppe La Russa                    Calogero La Porta