CACCIA ALLA TORTORA IN PRE APERTURA: OSSERVAZIONI SULLA LETTERA DEL MINISTERO E PROPOSTE PER LE REGIONI

La lettera del Ministero Ambiente, Prot. 0014687 datata 3 luglio 2018, inviata alle Regioni e alle Province Autonome, richiede di non autorizzare la pre apertura alla tortora, dopo una dissertazione che afferma al contrario che la caccia è sostenibile in Italia, e che le possibilità di caccia alla specie sono ridotte alla pre apertura.

Questa contraddizione è di difficile comprensione, e contrasta con quanto sostenuto da Ministero e ISPRA fino a pochi giorni fa, in cui i pareri dell’Istituto accordavano alle Regioni Italiane due giornate di pre apertura e un prelievo di venti capi all’anno per cacciatore. Dopo la lettera del Ministero anche l’ISPRA ha cambiato idea e propone la sospensione della pre apertura.

FIDC Ufficio Avifauna Migratoria ritiene inaccettabile questo cambiamento e intende fornire alcuni suggerimenti, che dimostrano l’infondatezza scientifica della proposta e possono consentire alle Regioni Italiane di mantenere o stabilire la caccia alla specie in pre apertura, in discostamento dal parere ISPRA e dalla lettera del Ministero.

Continua a leggere cliccando sul link

Osservazioni su lettera MinAmbiente_preapertura Tortora

 

TORTORA. DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE UNA POSIZIONE AMBIGUA E CONTRADDITTORIA

Così la Federazione Italiana della caccia si esprime sulla lettera inviata dal MATTM per invitare Regioni e Province Autonome a non autorizzare la pre apertura alla tortora selvatica, sostenendo nello stesso tempo la sostenibilità della stessa

 

Con una comunicazione datata 3 luglio indirizzata agli Uffici caccia, al Ministero delle Politiche Agricole e all’Ispra, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare richiama gli stessi “ad una rigorosa attuazione delle più idonee misure di gestione per quanto riguarda in particolare l’attività venatoria sulla tortora selvatica (Streptopelia turtur), evitando di autorizzare la preapertura della caccia della specie”.  

Nella prima parte della stessa lettera però, il Ministero giustifica la prassi adottata davanti alla Commissione Europea, e fino a ieri confermata nei pareri ISPRA, di autorizzare per la tortora due giornate solamente di pre apertura e di ridurne il carniere massimo stagionale a venti capi, per poi, appunto, concludere con la richiesta di non autorizzarne la caccia in pre apertura.

È veramente sorprendente il fatto che tale raccomandazione giunga al termine di un articolato e lungo periodo in cui si conferma che la caccia alla tortora si può ragionevolmente praticare solo nella prima decade di settembre, poiché lo stesso Ministero riconosce che la migrazione della specie si esaurisce nella terza decade dello stesso mese. Cioè, in buona sostanza, il Ministero afferma che considera attuabile la caccia alla specie, ma la vieterebbe di fatto consentendo il prelievo quando le tortore… sono già andate via!

Ovviamente la Federazione non può condividere queste argomentazioni e si è già attivata per far avere in breve tempo a tutte le amministrazioni i documenti che dimostrano in modo indiscutibile come la caccia alla tortora sia pienamente sostenibile e che a tutela della stessa sono sufficienti i limiti di prelievo e di giornate già messi in atto da diverse Regioni nei calendari approvati per la prossima stagione venatoria.

Contemporaneamente Federcaccia agirà anche per chiarire col Ministero dell’ambiente questa posizione contraddittoria che rischia di mettere in crisi una fase di dialogo e collaborazione costruttiva da poco raggiunta.

 

Roma, 5 luglio 2018 – Federazione Italiana della Caccia

IL PROGETTO LEPRE ITALICA SI ESTENDE A NUOVI ATC IN SICILIA

Il 25 e il 27 giugno scorsi, la Regione Sicilia ha abilitato nuovi cacciatori addetti al monitoraggio e al prelievo venatorio sperimentale della Lepre italica negli ATC AG2 –PA1-SR2- TP1 in Sicilia. Con questi cacciatori sarà quindi possibile estendere ad altri ATC il progetto sperimentale triennale “Verso il prelievo venatorio sostenibile della Lepre italica in Sicilia”, promosso dal Centro Studi FIdC – Ufficio Fauna Stanziale -, in collaborazione con il Laboratorio di Zoologia applicata dell’Università di Palermo (Prof. Mario Lo Valvo) e le Ripartizioni Faunistico-Venatorie competenti per territorio.

Si ricorda che il prelievo sperimentale della Lepre italica era già divenuto una realtà nella scorsa annata venatoria in alcuni “distretti” degli ATC ME1, PA2 e AG1.

L’iniziativa è particolarmente importante poiché ha consentito di avviare in concreto la cosiddetta “caccia programmata” a base della Legge n. 157/’92, anche su una specie tipica di piccola selvaggina stanziale già oggetto di contenziosi in Sicilia. In questo modo si è infranto un doppio muro costruito, in buona fede, da una parte da coloro che ritenevano inapplicabile in Sicilia un modello di “caccia sostenibile” e, dall’altro, da coloro che intendevano difendere la “caccia tradizionale” in quanto tale (non più applicabile per i continui ricorsi al TAR). L’esperienza portata a termine nel 2017, grazie alla sensibilità di volonterosi cacciatori aperti all’innovazione, ha dimostrato che una caccia tecnicamente corretta è possibile in Sicilia.

La Regione Siciliana ha avuto una grande sensibilità rispetto a questa iniziativa, cogliendo immediatamente gli aspetti positivi e innovativi della proposta, suscettibili di importanti ricadute sul piano sociale e sulle future strategie di gestione della fauna siciliana. La positiva esperienza proseguirà anche su altri territori dell’Isola e, in prospettiva, potrà allargarsi alla Coturnice di Sicilia, che da anni non è più cacciabile per analoghe motivazioni.

Infine, preme sottolinearlo, pur essendo stato promosso dal Consiglio Regionale della FIdC Sicilia presieduto da Giuseppe La Russa, questo progetto pone a disposizione le competenze tecnico-scientifiche della Federcaccia a vantaggio di tutti i cacciatori siciliani a prescindere dall’Associazione di appartenenza.